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      La santa sede non aveva più nulla a temere dal canto degl'imperatori, ed il pontefice credeva venuto il tempo di porre in dimenticanza delle fazioni il cui solo oggetto era quello di azzuffarsi, e di riconciliare degli uomini che non avevano giusti motivi di odiarsi. Convocò in Lione un concilio generale per l'anno 1274344, ed impiegò i due anni precedenti a riunire gli spiriti divisi, a fare della Cristianità un solo corpo, il quale potesse combattere gl'infedeli con maggiore vantaggio.
      Quelle che potevano essere più utili all'impresa di Terra santa, erano le repubbliche marittime; ma queste appunto avevano maggior bisogno dell'opera del pontefice per sottrarsi agli attentati di Carlo, per pacificarsi tra di loro, e calmare le intestine discordie. Pisa trovavasi vessata dai Guelfi in nome della chiesa, Genova in aperta guerra con Carlo e con Venezia, e Venezia attaccata da Bologna. Il papa pose mano a calmare tante nimistà.
      Per tale motivo Gregorio X si recò da prima in Toscana. Giunse in Firenze il giorno 18 di giugno del 1273 col re Carlo e Baldovino II, imperatore latino di Costantinopoli. Trovò in questa provincia i Ghibellini avviliti dalle complete vittorie dei Guelfi. I Sienesi erano stati rotti dai Fiorentini in giugno del 1269 innanzi a Colle di Val d'Elsa ov'era perito il loro generale Provenzano Salvani, il più potente loro concittadino; e pochi mesi dopo erano i Sienesi stati costretti ad allearsi coi Fiorentini, a prendere parte nella lega guelfa, a richiamare i Guelfi esiliati, scacciando i Ghibellini che gli avevano fin allora governati345. I Pisani non erano stati molto più felici de' Sienesi, e, battuti a Poggibonzi, si erano affrettati di fare la pace con Carlo346. Ma in queste due città, siccome a Firenze, lo spirito di partito erasi fatto più violento; i Ghibellini, trattati come ribelli di padroni che prima erano, non sapevano assoggettarsi al nuovo ordine di cose, e turbavano incessantemente la tranquillità delle repubbliche che gli avevano esiliati.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo III
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 326

   





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