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      Nominarono una Credenza, ossia consiglio di confidenza, composto di quindici membri, ai quali diedero un assoluto potere su tutti gli affari marittimi. Ordinarono che niun bastimento mercantile uscisse del porto, onde la repubblica potesse valersi nella guerra della ciurma delle navi mercantili, e perchè non fosse compromesso l'onore della nazione con troppo deboli squadre, dichiararono che non sarebbe considerato siccome ammiraglio chi comandasse meno di dieci navi, nè gli sarebbe permesso d'inalberare lo stendardo di san Giorgio. In seguito la Credenza fece porre sui cantieri cento venti nuove galere, cioè cinquanta nel cantiere di città, e le altre ne' porti delle due Riviere.
      L'orgoglio di questi due popoli e il desiderio di superarsi l'un l'altro colla forza aperta e non colle astuzie ch'essi sprezzavano, mantenne fra loro fin verso alla metà di questa guerra una singolare costumanza. Ogni repubblica mandava presso l'altra un notajo con quattro esploratori, dando loro apertamente commissione di rendere conto alla loro patria dei progetti e degli apparecchi dei loro nemici. I Pisani, ufficialmente avvisati dai loro esploratori del numero delle galere che facevansi a Genova, disposero di farne anch'essi altrettante; e nello stesso tempo nominarono loro ammiraglio Rosso Buzzacherini della famiglia Sismondi come il suo predecessore13.
      Non pertanto l'anno 1283 si passò come il precedente in una specie di torneo marittimo nel quale non si fece cosa di molta importanza da una parte e dall'altra, limitandosi a far pompa delle straordinarie loro forze.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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