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      Siccome molti gentiluomini erano mercanti, e facevano parte delle arti e mestieri, non furono a principio esclusi dalla signoria; ma un governo di mercanti, lo spirito di corpo e la gelosia di quest'ordine di cittadini doveva provocare, e provocò ben tosto l'esclusione assoluta di tutti i gentiluomini dalle cariche del governo.
      L'anno susseguente i Sienesi, imitando i Fiorentini, abolirono il consiglio de' quindici magistrati che governava la loro città, e vi sostituirono la nuova signoria, che chiamarono i nove governatori e difensori della comunità e del popolo di Siena, o più brevemente, i nove. Come i priori di Firenze, furono ancor essi uniti nello stesso palazzo, e nudriti alla medesima mensa, fissata la durata delle loro funzioni a due mesi, e scelti nell'ordine de' mercanti, essendone assolutamente esclusi i nobili. Questo modo di limitare la scelta ad una sola condizione, che pure non era la principale dello stato, diede origine ad una nuova oligarchia, ad una oligarchia plebea, che in Siena chiamossi l'ordine dei nove, perchè i mercanti che si erano appropriato il governo, escludendone i nobili ed il popolo, formarono in seguito un registro dei nomi delle famiglie che stimavano ammissibili all'elezione dei nove difensori. Gl'iscritti su questo registro formarono a Siena una casta particolare non meno orgogliosa della nobiltà, non meno ambiziosa, non meno avida del potere esclusivo, e perciò non meno di quella esposta alla gelosia del popolo e spesso alle sue persecuzioni31.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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