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      E chi può dubitarne, che dovrebbero violare le leggi, quando le leggi altro non fossero che il risultamento della volontà di una classe usurpatrice, che avrebbe spogliata la nazione della sua eredità, quando la proprietà che non ha che la garanzia del contratto sociale, sarebbe considerata come principio del diritto di distruggere tutte le guaranzie che il contratto sociale ha riservate per tutti i cittadini.
      Sappiano adunque gli economisti, che il loro sistema venne compiutamente adottato, e che, per lo spazio di molti secoli, la sovranità tutta intera fu abbandonata ai soli proprietarj del suolo; giacchè tutto il terreno d'Europa era stato diviso tra i nobili, i quali altro non erano che soldati, e che in tutto l'Occidente più non rimaneva una sola particella di terra, che non fosse proprietà di qualche gentiluomo. Questi proprietarj prescrissero a coloro che volevano abitare sul loro suolo, una sola condizione, la servitù: e perchè non rimanesse veruno asilo aperto a coloro che non volevano soggiacere a tale condizione, i proprietarj convennero di rinviarsi vicendevolmente i fuggitivi131. Ma grazie alla provvidenza ed allo spirito di libertà, che si alimenta e si solleva per le riunioni degli uomini, questa legge fu violata. Dovunque sopra la proprietà d'un nobile, le prossime abitazioni de' mercanti e degli artigiani formarono una città, i borghesi di questa città, colle armi alla mano, costrinsero il nobile proprietario a rinunciare alle sue tiranniche pretensioni, ed a riconoscere egli medesimo i limiti del diritto di proprietà. In tal modo dal decimo fino al dodicesimo secolo, gli uomini privi di proprietà territoriale riconquistarono la libertà per le future generazioni.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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