Pagina (105/288)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La quale diversità di effetti conviene sia dai diversi fini che hanno avuti questi due popoli causata. Perchè il popolo di Roma godere i supremi onori insieme coi nobili desiderava; quello di Firenze per essere solo nel governo, senza che i nobili ne partecipassero, combatteva. E perchè il desiderio del popolo romano era più ragionevole, venivano ad essere le offese ai nobili più sopportabili; talchè quella nobiltà facilmente e senza venire all'armi cedeva; di modo che dopo alcuni dispareri a creare una legge, dove si soddisfacesse al popolo ed ai nobili nelle loro dignità rimanessero, convenivano. Dall'altro canto il desiderio del popolo fiorentino era ingiurioso ed ingiusto; talchè la nobiltà con maggiori forze alle sue difese si preparava; e perciò al sangue ed all'esilio si veniva de' cittadini. E quelle leggi che di poi si crearono, non a comune utilità, ma tutte in favore del vincitore si ordinavano138.»
      Nelle risse che prima ebbero luogo fra i cittadini ed i nobili, poi fra i primi ed il popolo, la libertà civile fu spesse volte vilipesa, e violati i diritti del contratto sociale; pure in mezzo a tanto disordine, e quando era affatto spenta la libertà civile, non perì la libertà democratica. Formata non di guarenzie, ma di poteri, non assicura alle nazioni nè il riposo, nè l'ordine, nè l'economia, nè la prudenza, ed è solo premio a sè medesima. Niente riesce più dolce ad un cittadino che l'abbia una volta conosciuta, quanto il poter influire sui destini della sua patria, avere parte alla sovranità, e più di tutto il collocarsi immediatamente sotto la legge, e non riconoscere altre autorità che quelle da lui create.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





Roma Firenze