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      Da ciò l'imprecazione di Dante contro di lui:
     
      «O Alberto Tedesco, che abbandoniCostei che è fatta indomita e selvaggia,
      E dovresti inforcar li suoi arcioni,
     
      «Giusto giudizio dalle stelle caggiaSovra 'l tuo sangue, e sia nuovo ed aperto,
      Tal che il tuo successor temenza n'aggia.
     
      «Che avete tu e 'l tuo padre sofferto,
      Per cupidigia di costà distretti,
      Che 'l giardin de lo imperio sia diserto»193.
     
      Dall'altro canto il papa, lungi dal fomentare la discordia tra le nemiche fazioni, pareva che avesse dimenticato che la guelfa gli era affatto ligia; onde impiegava i consigli, l'autorità e perfino i più severi castighi spirituali per riconciliarle.
      Nel 1303, dopo la morte di Bonifacio VIII, i suffragi de' cardinali eransi uniti in favore di Niccola, cardinale d'Ostia, oriondo di Trevigi. Le virtù ed i talenti lo avevano per gradi, da ignobile e povero stato, sollevato alla dignità di cardinale194. Egli prese il nome di Benedetto XI quando, soltanto quattro giorni dopo la morte di Bonifacio, fu proclamato papa (14 ottobre). A tale epoca non contavansi che diciotto cardinali, il più accreditato de' quali era Matteo Rosso degli Orsini, quello che aveva tenuto fino alla morte papa Bonifacio in una specie di prigione. Quattro cardinali suoi parenti gli davano in collegio la più grande influenza; ma pare che Matteo Rosso non cercasse di farsi nominare papa; ed è anzi probabile che cercasse di assoggettare la chiesa ad un governo aristocratico, privando il capo di tutta la sua autorità. Di fatti Benedetto XI non poteva sottomettere alla giustizia i cardinali ed i magnati potenti, che, circondati di satelliti, conquassavano la città di Roma colle loro passioni e non soffrivano il giogo delle leggi.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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