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      Tali furono gli avvenimenti de' primi vent'anni del regno d'Andronico il vecchio, quando del 1302 fattasi la pace tra i re di Napoli e di Sicilia, questi licenziò le veterane milizie che pel corso di venti anni avevano così valorosamente difesa la Sicilia contro i Francesi. Que' soldati collettizj di differenti paesi non avevano campi nè focolari che li chiamassero; ed accostumati a vivere insieme nella licenza, e talvolta di ladroneccio, temevano il ritorno dell'ordine e della tranquillità che la pace delle due Sicilie procurava all'Italia meridionale. Lo stesso spirito avventuriere de' soldati animava ancora i loro capitani; onde invece di disperdersi in differenti paesi, prendendo servigio, pensarono di tenersi uniti e di porre tutta l'intera armata al servigio del primo sovrano che volesse adoperarla209. In tale maniera ebbero cominciamento le compagnie propriamente dette di ventura. I capi di quest'intrapresa erano Ruggero de Fior, vice ammiraglio di Sicilia, Berengario di Entença, Ferdinando Ximenes de Arenos e Berengario di Rocafort, tutti personaggi assai distinti210. Il primo, sebbene nato a Brindes, era originario tedesco; era stato Templario, ed aveva rinunciato, si disse, a questa vocazione, dopo la presa di san Giovanni d'Acri, per dedicarsi interamente alle armi, o per dir meglio alla pirateria211. Gli altri erano ricos hombres Arragonesi o Catalani.
      I generali della compagnia di ventura offrirono i loro servigi ad Andronico, per ricuperare le province dell'Asia occupate dai Turchi, e furono accettati a braccia aperte.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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