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      (1309) La riputazione personale di cui godeva Enrico, chiamò intorno a lui molti baroni tedeschi, fiamminghi e francesi, i quali fin dal primo anno del suo regno lo resero abbastanza potente per assicurare alla sua famiglia il regno di Boemia, facendo sposare a suo figliuolo Giovanni una figlia di Venceslao il vecchio: il duca di Carizia, che aveva sposata la sorella, fu con un decreto privato di ogni parte dell'eredità254. Noi vedremo questo stesso Giovanni, re di Boemia, avere alcun tempo dopo un influenza grandissima nelle cose d'Italia, e la corona imperiale ritornare per mezzo di suo figliuolo nella casa di Luxemburgo.
      Ma Enrico VI, che avrebbe eccitata ben tosto la gelosia di tutti i principi dell'impero se avesse tentato di estendere maggiormente la sua autorità in Germania, pensò che portandosi in Italia, oltre che avrebbe acquistata nuova gloria e potenza, calmava l'inquietudine de' principi tedeschi che non volevano avere alcuno superiore. L'Italia era omai divenuta in qualche modo straniera all'Impero romano. Dopo la deposizione di Federico II, ordinata dal concilio di Lione l'anno 1245, la Chiesa e la sua fazione in Italia più non avevano riconosciuti imperatori. Vero è che da oltre trentacinque anni regnavano in Germania i re de' Romani destinati a ricevere la corona imperiale, i quali non erano semplici candidati, ma capi riconosciuti dell'impero; pure questi medesimi capi attaccavano la più alta importanza alla consacrazione del papa, ed al ricevimento dalle sue mani della corona d'oro nella città di Roma.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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