Pagina (203/288)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Enrico soggiornò due mesi a Pisa, nel qual tempo ingrossò la sua armata coi Bianchi e coi Ghibellini esiliati dalle città guelfe, e s'avviò verso Roma alla testa di due mila cavalli, prendendo la strada di Piombino e della Maremma. Il re Roberto aveva mandato a Roma suo fratello Giovanni con una piccola armata per occupare il Vaticano e metà della città. Non pertanto aveva di nuovo assicurato Enrico, che, lungi dal volersi opporre alla sua coronazione, non aveva mandate truppe napoletane a Roma che per onorarlo. Enrico dunque si avvicinava con piena sicurezza, ma trovò Ponte Molle fortificato dal principe Giovanni che mandò a sfidarlo, dichiarandogli che teneva ordine dal fratello d'impedire il suo coronamento. Il giorno 7 di maggio del 1312 Enrico forzò il ponte, entrando in seguito nella città divisa tra due armate e due fazioni. I Colonna eransi dichiarati a favore dell'imperatore, pel re di Napoli gli Orsini. Coll'ajuto dei primi e del senatore Luigi di Savoja, ebbe Enrico il possesso del Campidoglio e di san Giovanni di Laterano; e poco dopo s'impadronì ancora del Coliseo, della Torre dei Conti, di quella di san Marco e del monte de' Savelli formato colle rovine del teatro Marcello; ma non potè giammai scacciare i suoi nemici dal Vaticano e dalla città Leonina, di modo che, rinunciando a farsi coronare nella basilica destinata a tale cerimonia, ottenne dai tre cardinali, incaricati dal papa di coronarlo, di eseguir tale funzione nella chiesa di san Giovanni di Laterano, di cui era egli padrone.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





Pisa Bianchi Ghibellini Roma Piombino Maremma Roberto Roma Giovanni Vaticano Enrico Roma Ponte Molle Giovanni Enrico Colonna Napoli Orsini Luigi Savoja Enrico Campidoglio Giovanni Laterano Coliseo Torre Conti Marco Savelli Marcello Vaticano Leonina Giovanni Laterano