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      Di quante città aveano segnata la lega lombarda cento cinquant'anni prima, Padova e Bologna eransi sole conservate in possesso di que' privilegi pei quali avevano così valorosamente combattuto contro Federico Barbarossa. Bologna, protetta dalla chiesa, sostenuta dalle repubbliche toscane, si sottrasse lungo tempo al destino delle città lombarde, tra le quali non era stata annoverata, sebbene facesse parte della loro lega. Padova circondata quasi da tutti i lati dai tiranni lombardi, e conservatasi fedele alla parte guelfa in mezzo ai più potenti ghibellini, fu più presto esposta agli attacchi, sotto de' quali doveva finalmente soggiacere.
      Il lungo interregno dell'impero era stato per Padova l'epoca più felice. Dopo la caduta della casa di Romano fino alla discesa d'Enrico VII in Italia, nella lunga pace di cinquantasette anni319 questa città, sempre protetta dalla chiesa e dal partito guelfo, aveva ricuperato, per la benefica influenza di un libero governo, quella popolazione e quelle ricchezze ond'era stata spogliata verso la metà del precedente secolo dalla tirannia d'Ezelino. La città di Vicenza erasi sottomessa ai Padovani320; tutti i Guelfi della Marca Trivigiana si dirigevano a seconda dei consigli di Padova; finalmente gli studj fiorivano in questa città, la sua università essendo una delle più rinomate d'Italia; e la celebrità de' suoi professori per ogni genere di arti liberali vi chiamava scolari da tutta l'Europa321. Padova diede all'Italia nel quattordicesimo secolo molti de' suoi più riputati storici.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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