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      Allora scoppiarono in Vicenza delle congiure contro Cane, le quali giustificarono in certo modo le criminali inquisizioni, l'esilio, la confisca dei beni di una parte della nobiltà che rifugiossi in Padova, e che dopo tale epoca portò poi le armi contro la patria. Ma la libertà non era meno in pericolo a Padova, ove ogni zuffa era cagione di nuove animosità contro i Ghibellini: il loro capo Guglielmo Novello, attaccato dai sediziosi nel palazzo pubblico fu massacrato innanzi allo stesso pretorio; e de' suoi partigiani alcuni fuggirono, altri come nemici della patria furono condannati a perpetuo bando328.
      Il luogo in cui si veniva più frequentemente a battaglia tra i due popoli, era quello in cui il Bacchiglione, fiume che attraversa il Vicentino, si divide in due rami, uno de' quali, dirigendosi al Sud-Ovest, bagna le campagne d'Este, e l'altro al Sud-Est quelle di Padova. L'abbondanza delle acque raddoppia la fertilità di quelle ricche campagne, ed il possesso del fiume per farne scendere una minore o maggior parte dall'una o dall'altra parte era della più alta importanza pei due popoli, i quali attaccarono, rovesciarono, rialzarono più volte le dighe. In queste zuffe i Padovani erano sempre superiori di numero e di ricchezze; ma Cane, la di cui armata era quasi esclusivamente formata di mercenarj, accostumati fino dalla fanciullezza al mestiere delle armi, e che non sapevano cosa fossero la fatica o la pietà, vinceva i Padovani per conto della disciplina e dell'arte militare.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo IV
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 288

   





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