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      Si afforzarono in questa vantaggiosa posizione, lontana quindici miglia da Lucca e dodici da Pisa, signoreggiando egualmente le pianure di Val di Nievole e quelle di Val d'Arno, onde chiudevano l'ingresso ne' territorj pisano e lucchese. Allora minacciando indistintamente i Guelfi ed i Ghibellini posero all'incanto i loro servigi e la loro nimicizia198.
      Luigi di Baviera, conoscendo quanto pericolosa fosse la sua situazione, volendo richiamare gli ammutinati, si determinò finalmente a conchiudere la lunga negoziazione coi Visconti, ritornando ad Azzo il titolo di vicario imperiale e facendogli aprire le porte di Milano. Azzo Visconti promise il pagamento di cento venticinque mila fiorini, e mandò suo zio Marco al corpo tedesco di Ceruglio, per informarlo di questo trattato e pregarlo a pazientare finchè il danaro giugnesse da Milano. Ma i Tedeschi, dopo avere aspettato pochi giorni, fermarono Marco Visconti, come sigurtà del danaro che loro aveva promesso199.
      Intanto l'imperatore cercava d'imporre contribuzioni sui paesi già governati da Castruccio. Egli aveva accordato ai di lui figliuoli il titolo di duchi di Lucca, che loro ubbidiva ancora; sebbene molte famiglie repubblicane, gli Onesti, i Pozzinghi ed i Salamoncelli, cercassero di ristabilire l'antica forma del governo200. Luigi di Baviera sotto colore di proteggere i giovanetti orfani, de' quali era naturale tutore, entrò in Lucca, ove fu ricevuto senza sospetto il 16 marzo del 1329. Ma egli ordinò subito al suo maresciallo di correre per le strade con un corpo di cavalleria, come costumasi nel prender possesso di una città. I Tedeschi attaccarono gli steccati eretti contro di loro, bruciarono le case de' Pozzinghi, ove incontrarono resistenza, ed il fuoco comunicandosi ai vicini edificj ridusse in cenere il più ricco quartiere della città, quello di san Michele.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo V
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 298

   





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