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      I costumi della gioventù, severi nelle repubbliche, erano licenziosi ne' principati di Lombardia. I sovrani stessi sarebbersi adombrati dell'austera indipendenza di un uomo onesto e sobrio. L'esempio della corte invitava alla mollezza; ed i gentiluomini, pei quali non restava alcuna via alla gloria ed agli onori, si occupavano unicamente dei piaceri. Compagni delle dissolutezze ed amici del figliuolo di Passerino erano tre suoi cugini, figliuoli di Luigi da Gonzaga; uno de' quali avendo eccitata la gelosia del principe, questi giurò nella brutale sua collera di vendicare sulla propria consorte di Filippino Gonzaga la supposta infedeltà della sua amante, disonorando quella sotto gli occhi di suo marito219.
      I tre fratelli Gonzaga ed il loro amico Alberti Saviola si disposero a prevenire così disonorante ingiuria, o a punire il figlio del tiranno per aver soltanto osato di formarne il disegno. Chiesero segretamente soccorso a Cane della Scala signore di Verona, e l'ottennero: perchè i principi vicini, gelosi gli uni degli altri, erano sempre disposti a nuocersi vicendevolmente. Filippino Gonzaga erasi ritirato nelle sue terre sotto colore di attendere ai suoi raccolti, ed aveva presso di sè220 riuniti lavoratori a lui attaccatissimi e di sperimentato coraggio. Nella notte del 14 agosto del 1328, avendo loro date le armi, gli associò ai soldati avuti in prestito da Cane della Scala e li condusse presso alla porta di Marmirolo, che suo fratello si era fatta aprire sotto pretesto di essere chiamato in campagna da una galanteria amorosa.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo V
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 298

   





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