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      I Tedeschi e gl'Italiani si affrettavano di appigliarsi a questo pretesto per domandare la convocazione di un concilio generale che avrebbe deposto il papa come colpevole d'eresia, e sottratta ad un tempo la chiesa all'influenza della Francia281. Filippo di Valois, per prevenire le loro pratiche, credette di costringere egli stesso il papa a rinunciare alle proprie opinioni. Ottenne perciò una decisione dei teologi di Parigi e dei cardinali in favore della beatifica visione, che comunicò al papa, dandogli ad intendere che al bisogno sarebbe stato costretto ad uniformarvisi282. Gli dichiarò inoltre che lo avrebbe trattato come eretico e fatto bruciare se non si ritrattava283. Spaventato il papa da tali minacce, permise che fosse riprovata la sua opinione, e la vigilia della sua morte pubblicò una dichiarazione con cui professava la credenza della visione beatifica, che dopo tale epoca diventò un domma della chiesa284.
      I cardinali adunati in Avignone furono subito chiusi in conclave in numero di ventiquattro; ma divisi in due fazioni non era sperabile che s'accordassero sollecitamente; però fino dal primo giorno dello scrutinio, volendo appositamente perdere il loro suffragio proponendo uno de' loro confratelli, che ognuno trovasse poco proprio a riunire tutti i suffragi, si trovarono unanimi nel designare l'uomo meno riputato del loro collegio, Giacomo Fournier, figlio d'un fornajo di Saverdun, chiamato il cardinal bianco perchè portava sempre l'abito di monaco Cisterciense. I cardinali che lo avevano nominato, il popolo cui venne annunciato ed il candidato che avevano allora adorato, rimasero egualmente maravigliati di tale elezione.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo V
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 298

   





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