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      Onde dopo avere perduta molta gente senza essersi azzuffatta colle truppe pisane, fu richiamata dal Visconti il quale fece la pace con Pisa nel 1345449.
      E per tal modo questa guerra tra le due prime potenze d'Italia non si rese notabile per alcuno importante avvenimento; lo che non sarebbe accaduto se Pisa avesse conservata sotto i suoi ordini la bella cavalleria colla quale aveva protetto l'assedio di Lucca; ma quand'ebbe sottoscritto il suo trattato di pace col duca d'Atene, si era data premura di licenziarla, e quell'armata che già militava sotto i suoi ordini, erasi resa indipendente: nuova potenza senza stati e senza sudditi, e che non essendo composta che di soldati, era appunto per tale motivo più formidabile. Un avventuriere tedesco, che facevasi chiamare il duca Guarnieri, aveva proposto ai soldati che si licenziavano dai Pisani, di rimanere uniti e di fare la guerra per conto loro. Si obbligò di pagare il soldo ai militari che volessero servire sotto di lui, e con ciò ottenne senza difficoltà d'essere riconosciuto per capo da uomini che guerreggiavano per mestiere e non per dovere. Non proponevasi già Guarnieri di fare in Italia qualche conquista di paese, ma solamente di taglieggiare tutti quelli che si proporrebbe di trattare come nemici. Quando sortì di Pisa la sua armata, ch'egli intitolò la grande compagnia, contava due mila cavalli. Si diresse colla medesima verso il territorio di Siena con intenzione d'abbandonarlo al saccheggio, e ne' pochi giorni che durò la marcia ingrossò l'armata con molte reclute450.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo V
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 298

   





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