Pagina (268/298)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I più famosi banditi che da molti anni sprezzavano la giustizia e le leggi furono mandati al supplicio; ed il popolo adunato in parlamento conferì i titoli di tribuno e di liberatore di Roma a Cola da Rienzo. I medesimi titoli furono pure accordati al vescovo d'Orvieto, vicario del papa, che raggirato, come gli altri, dalla eloquenza di quest'uomo straordinario, contribuiva di buon cuore all'abbassamento dell'antica oligarchia ed al ristabilimento del buono stato496.
      Il tribuno, dopo aver fatta riconoscere la propria autorità entro il circondario di Roma, cercò di richiamare il territorio all'ubbidienza del popolo romano. Erano le campagne di Roma sotto l'immediata giurisdizione della nobiltà, la quale vi teneva un infinito numero di fortezze, ed inoltre poteva far capitale della fedeltà dei contadini suoi vassalli. Non pertanto Cola mandò ad ordinare a tutti i gentiluomini di recarsi in Campidoglio a giurare di contribuire dal canto loro al buono stato di Roma. Un giovane Colonna si presentò a Cola, non mosso da desiderio d'ubbidire, ma per osservare ciò che facevasi in città: poichè vide il tribuno in Campidoglio, circondato da un popolo immenso, cui faceva giustizia, e sempre preparato ad eseguire i suoi ordini, giurò sull'Eucaristia e sul Vangelo quanto gli veniva domandato. Poco dopo si videro arrivare tre altri Colonna, un Orsini ed un Savelli, ed altri distinti baroni, che prestarono lo stesso giuramento. Obbligavansi tutti a spedire vittovaglie al mercato di Roma, a mantenere la sicurezza delle strade, a proteggere le vedove e gli orfani, ed a presentarsi in Campidoglio colle armi o senza ad ogni richiesta.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo V
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1817 pagine 298

   





Roma Cola Rienzo Orvieto Roma Roma Cola Campidoglio Roma Colonna Cola Campidoglio Eucaristia Vangelo Colonna Orsini Savelli Roma Campidoglio