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      Mai non si videro corrucciarsi tra di loro, nè querelarsi degl'incomodi che sostenevano. Negli alberghi l'oste non bastava a disporre i conti di tutti i viaggiatori; pure questi mai non partivano senza lasciare sulla tavola il danaro dovuto pei cibi che avevano ricevuti. I piccoli principi, le città, ed i privati cittadini si presero cura della sicurezza di viaggiatori tanto straordinarj, e mantennero l'ordine sulle più frequentate strade, di modo che il viaggio di Roma si fece da parecchi milioni di cristiani, senza che accadessero gravissimi disordini45.
     
     
     
      CAPITOLO XXXIX.
     
      Clemente VI prende a sottomettere la Romagna. - I Pepoli vendono Bologna ai Visconti. - Invasione della Toscana per parte dell'arcivescovo di Milano, la di cui armata viene respinta. - Pace tra il re d'Ungheria e la regina Giovanna di Napoli.
     
      1350=1351.
     
      La chiesa romana, pubblicando un giubileo alla metà del quattordicesimo secolo, appoggiava questo ravvicinamento di una festa centenaria all'ingiustizia che praticavasi verso le generazioni, cui non era accordato questo mezzo di ottenere un'indulgenza plenaria; ella voleva che una tanto singolare grazia fosse una volta in vita offerta ad ogni uomo. Ma più interessati segreti motivi avevano dato luogo a questa decisione. L'affluenza de' pellegrini a Roma vi recava immense ricchezze; ognun di loro faceva un'offerta ad ogni chiesa, ed il papa divideva tali offerte, come divideva altresì per via delle imposte gli utili che i Romani ritraevano dall'alloggio di tanti forastieri.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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