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      Il solo Mediterraneo era sempre solcato da navi da guerra, o mercantili; non ancora per gli Europei esisteva l'America, e sconosciuta era la strada alle Indie intorno al continente dell'Africa. L'Oceano era deserto, ed i regni d'Occidente comunicavano piuttosto per terra che per mare con più fertili ed industriosi paesi. I due più vasti e più ricchi rami di commercio del mondo, quelli che in ogni tempo fecero prosperare tutti gli altri, il commercio del Nord-est e quello delle Indie, facevansi sul Mediterraneo, uno ne' porti del mar Nero, ed alla foce dei fiumi della Russia, l'altro coll'intervento degli Armeni o degli Arabi ne' porti della Grecia, della Siria o dell'Egitto.
      Gli stessi progressi dell'incivilimento rendevano ogni dì più necessarj ai popoli i prodotti di una ricca terra, ma tuttavia selvaggia. Quando la coltivazione s'accresce, le foreste vanno scemando, e scompajono gli animali selvaggi che le abitavano. In allora conviene chiedere ad altri paesi, rimasti quasi deserti, i prodotti di quelle stesse foreste, che sono la principale materia delle arti, e che la civiltà medesima ci rende necessarj. La Russia, già da più secoli, è il magazzino de' legni da costruzione di tutta l'Europa, della canape di cui si fanno le vele e le gomene, della pece, della cera, del sego, delle pellicce. Alcune di queste mercanzie tanto necessarie alla navigazione ed alle arti, possono al presente venirci somministrate dall'America settentrionale; tiriamo il rimanente dai porti del mar Baltico; e più anticamente tiravansi da quelli d'Arcangelo.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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