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      » Dopo ciò i progetti di vendetta sottentrarono alle accuse giuridiche. Israele Bertuccio fece conoscere al doge i principali malcontenti; i conciliaboli de' cospiratori adunaronsi più notti consecutive in presenza del capo della repubblica, e nel suo palazzo. Quindici plebei s'impegnarono col doge di rovesciare la repubblica.
      Convennero i congiurati, che ognuno di loro si associerebbe quaranta amici, i quali terrebbe disposti ad ogni cenno per agire la notte del 15 aprile 1355. Ma per non manifestare il segreto, risolsero di limitarsi a dire ai loro associati, che volevano valersi dell'opera loro per sorprendere e punire per ordine della signoria que' giovani gentiluomini, che coi loro disordini avevano concitato l'odio popolare. Il segno per agire doveva essere il suono a stormo della campana di san Marco, che non poteva suonarsi senza ordine del doge. Per altro i congiurati non dovevano valersi che di borghesi conosciuti pel loro odio verso la nobiltà, onde fedelmente tenessero il segreto in parte loro affidato. Nell'istante in cui suonerebbe la campana, i congiurati dovevano spargere la voce che la flotta genovese trovavasi presso alla città, dovevano in pari tempo incamminarsi da tutti i quartieri verso la piazza di san Marco, occuparne gl'ingressi, ed uccidere i gentiluomini di mano in mano che giugnerebbero in sulla piazza per soccorrere la signoria200.
      Erano terminati tutti gli apparecchi, ed il segreto della congiura fedelmente mantenuto fino alla vigilia della sua esecuzione, quando certo Bernardo, bergamasco, conciatore di pelli, ch'era stato scelto da uno dei congiurati per guidare i suoi quaranta associati, seppe molte circostanze intorno a quanto doveva egli fare all'indomani, le quali sembravangli non accordarsi coi supposti ordini della signoria, cui fin allora aveva creduto di prestarsi.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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