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      Il Petrarca parve commosso da questa lusinghiera lettera, la quale ci dà una così alta idea del modo con cui i Fiorentini apprezzavano, e compensavano il merito. Il suo riscontro esprime una viva gratitudine, ma colla consueta sua pedanteria il Petrarca fa l'enumerazione di tutti gli antichi ch'erano stati richiamati in patria, e si paragona a tutti215. Incaricò il Boccaccio di far conoscere quali progetti aveva egli formati pel suo ritorno a Firenze, che poi non ridusse ad effetto, non essendo mai venuto a stabilirsi nella sua città natale.
      Il Boccaccio venne di nuovo incaricato dalla sua repubblica di altre ambasciate. Fu mandato nel 1351 al marchese di Brandeburgo, figliuolo di Luigi di Baviera; per impegnarlo ad attaccare i Visconti. Due in tre anni più tardi fu spedito a papa Innocenzo VI per concertare quale condotta doveva tenere la repubblica verso l'imperatore Carlo IV. In mezzo a questi onorevoli impieghi il Boccaccio compose molti libri, che contribuirono all'avanzamento delle scienze, ed allo spargimento delle cognizioni dell'antichità; sopra tutto furono apprezzati i suoi libri intorno alla genealogia degli dei, ed all'antica geografia. Queste opere non sono presentemente utili, perchè più estese indagini ci fecero conoscere più esattamente le cose degli antichi; ma essi dimostrarono come si possa unire una vasta erudizione alla sana critica, e distribuire con giudizioso ordine un incoerente ammasso di fatti e di osservazioni.
      Conviene ammettere che la prosa latina del Boccaccio non è elegante; che le sue poesie latine mancano d'invenzione e di leggiadria di stile; ed inoltre che le sue poesie italiane non avrebbero potuto assicurargli quel seggio che occupa nella letteratura; ma la riputazione del Boccaccio oggi è posta ne' suoi romanzi d'amore e nelle sue novelle.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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