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      I Fiorentini avevano a quest'epoca deboli e mal esperti priori, che non seppero porre la repubblica in istato di difendersi. Andato a vuoto il tentativo fatto coi Pisani per rispingere d'accordo il nemico, non riuscirono a mettere un'armata in campagna. Nel mese di luglio del 1354 la compagnia guastò per otto giorni continui la Val d'Elsa e le vicinanze di Staggia e di san Casciano senza trovare resistenza: essa era in allora composta di sette mila cavalli, due mila de' quali erano, a dir vero, forzati di servire a piedi sotto l'armatura de' corazzieri per avere perduti i cavalli, di mille cinquecento uomini di fanteria scelta, che allora chiamavansi masnadieri, e di una truppa di servi, di vivandieri, di gente di perduti costumi, che valutavansi circa venti mila. Moriale sapeva impiegare vantaggiosamente questa gente, che seguiva il suo campo, per saccheggiare le campagne, e procacciare vittovaglie ai soldati254. I Fiorentini risolvettero all'ultimo di pagare venticinque mila fiorini al tesoro della compagnia, ed i Pisani sedici mila255, oltre i considerabili regali fatti ai diversi suoi capi; e Moriale promise alle due repubbliche, che per due anni non entrerebbe più nel loro territorio. Raccolse in seguito il rimanente delle contribuzioni dovutegli dai paesi della Romagna, indi condusse la sua truppa in Lombardia, ove ad istigazione de' Veneziani erasi formata una lega contro l'arcivescovo di Milano. Moriale si pose colla sua truppa al soldo della lega, che gli promise cento cinquanta mila fiorini per quattro mesi di servizio256.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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