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      I Visconti non videro senza stupore porsi in loro balìa col suo seguito disarmato quel monarca, il di cui nome era stato lungo tempo grandissimo oggetto di timore297. Essi vollero dargli almeno un'alta idea della loro potenza, e lo circondarono nel loro palazzo di tutto il tumulto di un'accampamento; perciò adunarono in Milano sotto i loro ordini sei mila cavalli e dieci mila pedoni. I medesimi soldati passavano ogni giorno più volte sotto le finestre di Carlo IV per fargli credere che l'armata loro fosse ancora più numerosa. Si portò da Monza a Milano la corona di ferro, e la ceremonia della coronazione si eseguì il 6 gennajo del 1355 nella basilica di sant'Ambrogio.
      Carlo non mostrò verun sospetto dell'apparecchio militare da cui vedevasi circondato, pure uscì con piacere da questa specie di prigionia quand'ebbe ricevuta la corona di ferro, e partì alla volta della Toscana. In tutte le città, che attraversava, trovò duplicate le sentinelle: i Visconti lo seguirono con un grosso corpo di truppe, mentre il monarca, circondato da cavalieri disarmati, e montato sopra un ronzino pareva, piuttosto che un imperatore, un mercante, cui preme di giugnere presto alla fiera298. Giunse perciò a Pisa molti giorni prima che vi fosse aspettato.
      I Fiorentini, sbalorditi nell'udire che avevano così vicino l'imperatore, pensarono di porsi in istato di difesa, come se venisse ad attaccarli, e chiusero nelle terre murate i loro bestiami e tutte le vittovaglie sparse nel territorio. Per altro mandarono in pari tempo sei ambasciatori a Carlo, offrendo di trattare con lui ad onorevoli condizioni299.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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