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      Il primo de' generali di Luigi giunse il 15 ottobre a Conegliano, ed attraversò il territorio di Treviso, senza che i Veneziani, che appena avevano tanta gente che bastasse alla custodia delle fortezze, osassero tentare di difendere la campagna col venire a battaglia401.
      Prima della ritirata del re d'Ungheria il doge Giovanni Gradenigo era morto l'otto agosto del 1356, e il 13 agosto i quaranta elettori gli avevano sostituito Giovanni Dolfino, che allora trovavasi proveditore a Treviso. La signoria fece chiedere al re d'Ungheria, se permetterebbe al nuovo doge di uscire dalla città assediata per venire a prendere le redini del governo, ed il re, che non veniva mai meno a coloro che fidavansi alla sua generosità, vi acconsentì all'istante402.
      La nomina d'un nuovo doge dava opportunità alla signoria di far nuove proposizioni di pace, ed i suoi ambasciatori vennero incaricati di offrire al re tutte le piazze della Dalmazia, ad eccezione della sola Zara; ma queste offerte furono di nuovo rifiutate. Allorchè gli abitanti delle città della Dalmazia ebbero notizia di queste offerte, quelli di Traù e di Spalatro vedendo che la repubblica era disposta a cederli al re, risolsero di prevenire il trattato di pace, e di cattivarsi il favore del re con una pronta sommissione, invece d'aspettare che fosse di loro disposto; attaccarono quindi all'improvviso le guarnigioni che la repubblica teneva nelle loro città, le disarmarono, ed aprirono le porte agli Ungari403.
      Nel 1357 il re Luigi continuò con accanimento la guerra contro i Veneziani; mantenne costantemente nel territorio di Treviso un'armata destinata a bloccare la città, ed a spogliare le campagne.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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