Pagina (245/301)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Bologna privata ad un tempo della sua guarnigione, sedotta dai Malatesti, e de' suoi viveri, che più non potrebbero giugnerle dalla Toscana, caderebbe di necessità in mano ai Visconti.
      I motivi di Malatesti erano così plausibili, così bene combinato sembrava il suo piano, che Giovanni da Bileggio gli prestò intera fede. Staccò mille cinquecento cavalli per farli avanzare fin presso Rimini, sotto la condotta di Francesco degli Ordelaffi, quello stesso che era stato signore di Forlì, e coll'altra metà dell'armata egli si avanzò sulla strada di Pianoro fino al ponte di san Ruffolo. Colà gettò in mezzo al letto della Savenna i fondamenti di un ridotto, che, se avesse potuto terminarlo, avrebbe infallibilmente chiusa la strada della Toscana.
      Galeotto Malatesti, fratello del vecchio signore di Rimini, sortì di Bologna con cinquecento corazzieri e trecento Ungari, facendo le viste di voler tener dietro all'Ordelaffi; ma quando giunse a Faenza, chiamò a sè i corazzieri che vi stavano di guarnigione, e riprese subitamente la strada di Bologna, ed attraversando il territorio imolese, rientrò in Bologna il 19 luglio in sul fare della sera, seco riconducendo varj corpi di truppe, che aveva adunate sulla strada. Suo nipote Malatesti Ungaro, che comandava nella città, fece credere ai cittadini che i soldati che rientravano, erano una guardia avanzata che richiamava entro le mura; ed intanto fece accuratamente guardare le porte, onde veruna spia non potesse avvisare i suoi nemici ch'egli aveva ricevuto così grosso rinforzo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





Malatesti Toscana Visconti Malatesti Giovanni Bileggio Rimini Francesco Ordelaffi Forlì Pianoro Ruffolo Savenna Toscana Malatesti Rimini Bologna Ungari Ordelaffi Faenza Bologna Bologna Malatesti Ungaro