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      Pietro Farnese, che dal 27 marzo in poi comandava i Fiorentini, e Rinieri de' Baschi capitano dei Pisani desideravano ugualmente di venire a battaglia prima che giugnessero gl'Inglesi; il primo temeva la loro superiorità, l'altro non voleva perdere l'onore della vittoria. Le due armate scontraronsi il 7 maggio a san Piero presso Bagno alla Vena. I Fiorentini avevano mille seicento cavalli; i Pisani, orgogliosi per un leggiero593 vantaggio ottenuto in Garfagnana, e valutando la superiorità della loro fanteria, osarono di attaccarli con seicento corazzieri. Furono disfatti dopo una sanguinosa battaglia, e Pietro Farnese il giorno 11 maggio entrò trionfante in Firenze conducendo con sè Rinieri de' Baschi, il generale nemico, fatto prigioniero con cento cinquanta de' suoi migliori soldati594.
      Dopo qualche giorno di riposo, Farnese marciò di nuovo contro Pisa, e fece battere monete d'oro e d'argento in faccia alle porte di questa città595. Pose in seguito l'assedio a Montecalvoli, di cui sarebbesi impadronito, se i Pisani non avessero saputo spargere il timore nel campo fiorentino. Ogni notte facevano essi uscire di città i loro corazzieri, e li facevano rientrare in pieno giorno coperti di sudore e di polvere, ricevendoli come se fossero gente della compagnia inglese. Le spie fiorentine avvisarono subito i priori dell'arrivo di queste nuove truppe, e siccome sapevasi che realmente questa compagnia erasi posta in viaggio alla volta di Pisa, la signoria, temendo di una sorpresa, ordinò al Farnese di ritirarsi596.


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Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





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