Pagina (278/301)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Eransi fatti avanti alle porte della città alcuni trincieramenti per difenderle; gl'Inglesi gli attaccarono e presero d'assalto, dopo avere uccisa molta gente ai Fiorentini. Anichino Bongarten colse quest'occasione per farsi armare cavaliere in mezzo alla pugna ed in faccia alla porta della città. In appresso egli conferì lo stesso ordine a molti contestabili inglesi e tedeschi che militavano sotto di lui. Durante la notte l'armata celebrò la festa della cavalleria sul colle di Fiesole, che soprasta a Firenze. Dalle mura della città vedevansi i soldati nemici danzare in giro con fiaccole in mano, ed udivansi ripetere nelle loro orgie i venerandi vocaboli che i priori adoperavano in palazzo nelle pubbliche deliberazioni620. Dopo avere per altri due giorni saccheggiate ancora le campagne di Firenze, Aguto condusse la sua armata in Val d'Arno di sopra; indi attraversò il territorio d'Arezzo, quello di Cortona e di Siena, e tornò a Pisa per la Val d'Elsa, dopo avere portata la desolazione in quasi tutte le province del territorio fiorentino621.
      Il conte Enrico di Monforte, capitano de' Fiorentini, tirò, gli è vero, qualche vendetta di tanto oltraggio con una rapida incursione nel territorio nemico, ove abbruciò Livorno e Porto Pisano622. Frattanto ancora non giugneva la compagnia della Stella, onde i Fiorentini si videro forzati a ricorrere ad altri mezzi per difendersi contro i loro avversarj. Gl'Inglesi e la compagnia di Bongarten erano vicini al termine dei loro impegni coi Pisani.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
Tomo VI
di Jean-Charles-Léonard Simonde de Sismondi
1818 pagine 301

   





Inglesi Fiorentini Bongarten Fiesole Firenze Firenze Aguto Val Arno Arezzo Cortona Siena Pisa Val Elsa Enrico Monforte Fiorentini Livorno Porto Pisano Stella Fiorentini Inglesi Bongarten Pisani