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      Chi dimostra che c'è perfezione nell'individuo? Egli può anche morire benissimo essendo imperfetto, rimanere inespresso nella sua parte ottima, per tutti i tempi inespresso, senza possibilità di futuro. Con questa eterna, ferma angoscia. La morte non è pace. La morte è un tormento orribile. Ma lo sente? rimane la coscienza individuale? Il tormento orribile del tutto attraverso di te. O il tutto patisce senza riposo?
      Il tutto? cos'è? T'hanno abituato a questa parola. Forse non esiste un tutto, esistono parti staccate che cercano inanemente di fondersi. Qual Dio t'ha rivelato che la morte sia sola? Può essere un tuo pensiero d'angoscia. Può essere che neanche il tuo tormento piú duro tocchi la verità. Non è scritto che ci sia una verità. Perché è necessario che ci sia? E anche se c'è, al dolore non è dato la grazia speciale di veggente. Quest'è la rettorica del dolore veggente. Perché il dolore dovrebbe essere piú profondo della gioia? La cosa pensata da tutti non è necessario sia vera. Per esempio, cosa parlano di annullamento nella pace cosmica, di trasformazione organica perché nasca una forma particolare?
      Ma può anche essere vero, chi ha detto di no? La tua superbia di non appagarti in ciò che gli altri dicono. E che vale la tua superbia davanti al mistero? Tu sei uno che non sa perché perisce questa pianta adesso che l'hai strappata di terra. Era una pianta di timo. Sei venuto quassú, portato dal suo profumo. L'accarezzavi tanto. Le volevi bene. Era una dolce pianta di timo.


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Il mio Carso
di Scipio Slataper
pagine 103

   





Dio