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      E così nell'esposizione di Londra del 1851 si ammirava un magnifico campione di mannite estratta col metodo economico di Ruspini; al punto che mentre prima costava circa 5 lire all'oncia, dopo non costava più che pochi soldi.(47)
      Ora la produzione della manna è diminuita e la mannite quindi è molto costosa, ed un metodo pratico di sintesi viene in buon punto. Artificialmente la mannite si può ottenere riducendo il mannosio, il levulosio, lo zucchero invertito:
      C6H12O6 + H2 ? C6H14O6.
      Un assai distinto chimico italiano, il prof. Celso Ulpiani, è riuscito con un metodo elettrolitico speciale a ridurre una soluzione di levulosio che si ottiene per idrolisi del succo dei tuberi di Dahlia e ad ottenere della mannite e della sorbite. Dalla mannite si prepara poi economicamente la nitromannite.
      Ecco dunque una nuova industria chimica che avrà vita in Italia ed è dovuta ad una sostanza, la nitromannite, scoperta dal nostro Sobrero. L'industria della mannite e della nitromannite è dunque di origine e di fatto prettamente italiana.(48)
      Nella storia della chimica applicata l'Italia ha un glorioso passato. Anche nei secoli nei quali la chimica scientifica non esisteva, cioè prima del XVIII secolo, la chimica tecnica era coltivata con molto onore in Italia. Noi non possiamo dimenticare qui che oltre alle opere molto antiche come il Compositiones ad tingenda ecc.,(49) e ad altre opere importantissime sui colori, quale quella di Cennino Cennini, l'Italia dal 1500 al 1700 diede al mondo i primi e principali trattati originali riguardanti la chimica tecnica e qui basti che io ricordi:


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Memorie scelte
di Ascanio Sobrero
Utet Torino
1914 pagine 184

   





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