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      Essa è bianchissima; scevrata dagli acidi solforico e nitrico, è assolutamente insolubile nell'acqua; per l'incontro è solubilissima nell'alcool, e nell'etere solforico. All'azione del calore primieramente si fonde, e poi si decompone senza detuonazione. Se si espone di botto al calore rosso nascente si accende tosto con detuonazione come la polvere da schioppo, producendo materiali gazosi, nei quali è facile riconoscere i vapori nitrosi ed il cianogeno; sotto il cozzo del martello, fulmina, ma debolmente.
      Quantunque molti scritti si siano pubblicati in questi ultimi mesi sui composti organici resi fulminanti coll'azione dell'acido nitrico, nessuno tra essi fece tuttavia cenno della composizione di quello, che è somministrato dallo zucchero, sicchè essa è per ora cosa affatto sconosciuta.
      Ignaro di quanto abbia altri finora potuto fare su questo argomento, avendo già da più di due mesi ottenuta questa modificazione fulminante dello zucchero, mi volsi a cercarne la composizione. I risultamenti analitici ottenuti finora non sono ancora bastantemente estesi perchè possano venir partecipati alla R. Accademia, ma ho speranza che essi saranno in breve compiuti. La composizione dello zucchero fulminante è più facile a determinarsi che quella del cotone fulminante: la sua lenta decomposizione sotto l'influenza d'un calore gradatamente condotto, permette d'operare la combustione coll'ossido di rame, senza tema di scoppio dell'apparecchio: la quale combustione dee riescire compiuta essendo facile il miscuglio della detta sostanza con l'ossido di rame, attesochè essa si può facilmente ridurre in polvere.


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Memorie scelte
di Ascanio Sobrero
Utet Torino
1914 pagine 184

   





Accademia