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      Essa mantiensi liquida anche ad una temperatura di -20°. Questo corpo insolubile nell'acqua, è solubile nell'alcool e nell'etere solforico: quando adunque lo si voglia ottenere al massimo grado di purezza, si potrà sciogliere nell'alcool puro, e versar quindi la soluzione nell'acqua distillata, con che esso si precipita, privato di quanto esso potea ritenere di solubile nell'acqua: si può inoltre operarne la soluzione col mezzo dell'etere solforico; la soluzione si lascia alla spontanea evaporazione; la Piroglicerina si separa in totalità.
      Le proprietà di questo corpo sono assai rimarchevoli; esso è da annoverarsi tra i liquidi più pesanti: infatti la sua densità è, alla temperatura di circa +10°, di 1,60; esso si approssima per questo lato all'acido solforico il più concentrato, la cui densità è di 1,80. In contatto dell'acqua esso non sembra alterarsi, perde tuttavia alquanto della sua trasparenza per semplice miscuglio con essa: coll'essiccazione nel vuoto, riprende la sua limpidità.
      I corpi ossidabili in contatto colla Piroglicerina si ossidano pronta-mente; il potassio vi detuona alla temperatura ordinaria: il fosforo parimente si ossida con produzione di vapori nitrosi anche alla temperatura di +20 o +30 gradi: a più alta temperatura esso si accende con scoppio.
      Il rame si ossida pur esso con produzione di vapori nitrosi: la decomposizione della Piroglicerina così operata darà forse origine a qualche nuovo prodotto: forse si separa nell'atto della decomposizione la Glicerina modificata dall'acido e che con essa stava combinata.


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Memorie scelte
di Ascanio Sobrero
Utet Torino
1914 pagine 184

   





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