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      ... Le son cose che forse non le crederebbero... Hanno fatto bene a rivolgersi a me, perchè ci è di gran canaglia tra i barchettaioli e.. e....
      - E insomma t'impegni di farci entrare in un bastimento, deludendo la vigilanza delle guardie?...
      - Se me ne impegno.... Faccian conto di esserci sopra...
      - Tu potrai contare sulla nostra riconoscenza.
      - Oh! io per il partito darei un bicchier del mio sangue.
      - Dopo ti daremo qualche cosa....
      - Oh! mi contento di un trentino per uno:
      - Così poco! - Esclamammo noi, credendo che ragionasse di centesimi:
      - Sicuro,... vedono che mi adatto: per lor signori cosa son trenta franchi?
      Ammirammo tutti insieme lo spìrito patriottico che ci faceva pagare 150 lire, quello che nella stagione dei bagni si ottiene a dir molto con ottanta centesimi; pure, strìngemmo la mano al generoso, dicendogli che ci saremmo riveduti più tardi; poichè eravamo decisi, con nostro gran sacrifizio, ad appigliarci a quest'ultimo partito, se gli altri ci fossero falliti.
      - Ci movemmo dal caffè, e vedemmo un insolito brulichìo in quella contrada, sempre brulicante di popolo: che è, che non è?... Hanno arrestato un maggiore Garibaldino: la questura si era avveduta, e non ci voleva una gran fatica, che molti giovanotti volevano partire per la Francia e cominciava a allungar le sue grinfe. Lo sconforto cominciava a impossessarsi anche di noi.
      - Ettore - Sento gridarmi vicino. Mi voltai e vidi il Colonnello Perelli.
      - Dunque si parte? Gli domandai immediatamente.
      - Parli a bassa voce... chè io son tenuto d'occhio, guardi, ecco subito due musi proibiti che ci osservano.


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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato
1871 pagine 297

   





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