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      - Possono partire - Gridò poco dopo con voce tonante il Bolis, Giove Tonante di quell'Olimpo di birracchioli e di guardie di tutte le qualità e di tutte le dimensioni.
      Un applauso prolungato fece eco a queste parole; i giovinotti credavano di essere liberi... Poveri grulli!... Quale storia ci ha mai fatto sapere che il gatto si lasci scappare il sorcio dalle unghie?
      - Avanti!... - Urlarono con mala grazia a loro volta le guardie...
      - O dove si va? - Cercò qualcheduno.
      - Loro non lo devono sapere.
      A noi, come presi insieme col colonnello, fu fatto il favore di farci passare nella caserma dei carabinieri; ci si disse, in attesa di ordini superiori...
      Intanto gli altri traversavano via Grande, tutta gremita di popolo che li accompagnava con applausi frenetici; ci volle del buono e del bello per sconsigliare i popolani a non far qualche pazzia, ed essi allora non potendo fare altro, si mostrarono generosissimi con quei poveri diavoli che venivano trasferiti alle carceri; e fu una pioggia continua di sigari, di pezzi di pane, d'involti di companatico, e persino di foglietti da mezzo franco e da un franco. Oh!... il popolo è generoso, il popolo ha la magnanimità per istinto, e, se si lascia abbindolare dai farabutti, al momento buono, quasi per miracolo, sente spingersi avanti dalla voce del dovere, del progresso, della libertà; rinnegando le massime false, che gli son volute inoculare nelle scuole governative e nei così detti giornali popolari che vivono sulle spese segrete del ministero, egli al primo indizio di lotta vicina, come un uomo solo corre al suo posto.


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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato
1871 pagine 297

   





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