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      Mentre l'avvenire ci si dipingeva davanti con i colori più rosei, mentre germogliava viepiù gigante nel petto dei prodi l'inestinguibile desio di quella gloria che sola è da rispettarsi, perché nasce nel sacrificio e nel sacrifizio consolidasi, Favre coi suoi prestigiatori camuffati da repubblicani, segnava la vergogna della Francia: la patria di Danton diventava la cloaca dei Cesari; il berretto frigio che aveva sul capo le si tramutava, in meno che lo si dice, nell'ignobile berretto del galeotto; ed un tal berretto nelle ultime circostanze a me parve il più adatto, che i popoli che hanno sentimento vero di libertà e di giustizia sanno morire sotto le ruine delle loro città: informino Sagunto, Saragozza e Missolungi: i popoli invece, i quali sono corrotti, vigliaccamente si accasciano sotto le verghe dei Napoleonidi, o sotto alle bombe a petrolio dei manigoldi di un Thiers.
      Chiami pur vandali i primi e civili i secondi la stampa venduta; tra il vandalismo di cruenta ma eroica protesta e il civismo di chi si appoggia alla prepotente codardia della forza, io m'inchinerò sempre, io sempre mi farò di cappello al primiero.
      Ma a noi non doveva esser noto per anche il grande avvenimento che fece andare in solluchero i borsaioli (vedi negozianti di borsa che alla fine è tutta una zuppa e un pan mollo) e tutti gli Arlecchini quattrinai di questa valle di trappolerie.
      Una nazione che cade fa arrichire un banchiere: il pianto delle vedove e degli orfanelli che reclaman vendetta e che son costretti a piegare il capo alla tremenda necessità della forza fa alzare il sessantacinque al settanta: vinca il nemico: se rialzano i fondi, ben vengano l'umiliazione, le rapine, gli incendii; s'impingui la borsa, e poi si balli il cancan colle baldracche più laide tra le rovine tuttora fumanti della nostra povera patria, tra i cadaveri dei nostri fratelli che avendo sortito dal caso un generoso carattere hanno preferito all'ignominia la morte.


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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato
1871 pagine 297

   





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