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      Il passeggio delle Alpi colla ferrovia Fell è una cosa imponente: il pauroso che si affaccia al vagone in tal traversata, son persuaso, che passa un cattivo momento: ma per noi, che tanto poco curiamo i pericoli, vi assicuro che è uno dei più attraenti spettacoli. Trovarsi in cima a burroni tanto scoscesi da perder gli occhi per volerne rintracciare la fine, vedere ogni tanto qualche picco, passare in mezzo a una neve perenne, osservare le centinaia di croci che in ricordo di disgrazie avvenute son seminate lungo la via, ti da un ebbrezza da farti pigliare la vertigine. Ah! potenza del progresso!... Quell'Alpi che Annibale e Napoleone giunsero solamente a valicare con tanta iattura dei suoi, or si sorpassano in poco più di quattro ore, e, quando sarà compiuto il foro del Moncenisio, i cui lavori non possiamo a meno di ammirare anche trasvolando quassù, il più imbecille dei commessi viaggiatori supererà i baluardi della natura, fino ora detti insuperabili, nel medesimo tempo che agli eroi ci voleva per muovere solamente di un passo una balestra o un cannone.
      Traversiamo Modane: Modane è un grazioso, bizzarro e pittoresco paesucolo di case di legno, di capanne fatte alla peggio, ove abita la gran quantità degli operai che sono occupati ai lavori della ferrovia. Ci si beve una grappa eccellente: le donne vi posson trovare a qualunque ora un buon bicchiere di latte.
      Il nostro guardatreni scende e ne sale uno nuovo, il quale fa presto amicizia con noi: ci dice in buona lingua Italiana che alla mattina ha accompagnato tre ufficiali dello stato maggiore italiano e che uno scese più avanti per studiar quelle posizioni.


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Da Firenze a Digione
Impressioni di un reduce garibaldino
di Ettore Socci
Tipografia sociale Prato
1871 pagine 297

   





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