Pagina (115/286)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Le materie apparecchiate furono proprie religioni, proprie lingue, proprie terre, proprie nozze, proprii nomi ovvero genti o sieno case, proprie armi, e quindi proprii imperii, proprii maestrati, e per ultimo proprie leggi; e perchè PROPRII, perciò dell'intutto LIBERI, e perchè dell'intutto liberi, perciò costitutivi di vere repubbliche. - In cotal guisa il diritto natural delle genti, che ora tra i popoli e le nazioni vien celebrato, sul nascere delle repubbliche nacque proprio delle civili sovrane Potestà; talchè popolo o nazione, che non ha dentro una Potestà sovrana civile fornita di tutte le anzidetto proprietà, egli propriamente popolo o nazione non è; nè può esercitar fuori contro altri popoli o nazioni il diritto naturai delle genti; ma, come la ragione, così l'esercizio, ne avrà altro popolo o nazione superiore"35
      Di questa psiche, che muove e dà vita a tutti gl'individui che compongono una nazione, e che come la ragione e la personalità della nazione medesima si attua e spiega nella comunità politica - gli individui non hanno coscienza che nel corso del tempo, e specialmente come filosofi; la coscienza procede insieme coll'attuazione. Essa è la stessa provvidenza, considerata per rispetto a un popolo particolare, e pur sempre per rispetto al fine universale del mondo umano. Così lo spiegamento della ragione umana è lo spiegamento stesso della ragione eterna. Di questa ragione e del suo fine, gli uomini a principio non sanno nulla; credono di fare soltanto il lor proprio interesse particolare e immediato e conseguire solo i loro proprii fini, e non fanno che servire di mezzi, come ho già notato, a fini più alti ed eterni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La filosofia italiana nelle sue relazioni con la filosofia europea
di Bertrando Spaventa
Editore Laterza Bari
1908 pagine 286

   





Potestà Potestà