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      Poi, l'uomo sa quello che fa; ed ha del suo mondo, come Dio, la sua scienza anche lui, e questa scienza č il vero mondo umano. Si vede, che quella unitą che č l'uomo o il mondo umano, - e che pare l'unico scopo della contemplazione di Vico, - in sč o quanto alla sua essenza č quella stessa che č il Tutto, e Dio medesimo come punto d'unione de' due infiniti attributi.
      Lo schema, dunque, di Vico č non solo lo schema del pensiero astratto e della psiche umana individuale, nazionale e universale, ma anche della totalitą del reale e di Dio stesso. Vico rappresenta la prima negazione del parallelismo; la differenza reale de' due attributi; e in luogo della Sostanza, lo Spirito.
     
      D) Tale č l'unitą dello spirito di Vico. Č un intuito profondo, una divinazione, una profezia, nata dalla seria e intima contemplazione del reale umano, della realtą dello spirito. Vico č la realtą umana, il positivo umano, che parla a sč stesso: che s'intende. Prima di Vico non l'aveano inteso. Avevano considerato l'uomo come psiche astratta, non concreta. Vico č il primo autore d'una psicologia de' popoli. Aveano intesa la realtą umana, la vita dello spirito, naturalmente, non spiritualmente. Vico č una vera cometa tra i naturalisti e i matematici del secolo decimottavo.
      Ma Vico č oscuro: oscuro come Bruno, assai pił che Bruno. Bruno č la vita della natura che parla a se stessa: entusiasmo, fantasia, furore eroico. A Vico manca il concetto espresso, speculativo, metafisico della nuova unitą. Gli manca quel che mancava a Bruno.


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La filosofia italiana nelle sue relazioni con la filosofia europea
di Bertrando Spaventa
Editore Laterza Bari
1908 pagine 286

   





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