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      Esso si fonda nella unità sintetica originaria; è (nel vero senso) questa stessa Unità, e come questa non consta di elementi empirici.
      Esso non è, come si crede, l'unità di due concetti, de' quali l'uno non è contenuto nell'altro. È l'unità della intuizione e del concetto, del senso e dell'intelletto. Ed è l'unità, non di una data intuizione e di un dato concetto, ma della intuizione come intuizione e del concetto come concetto. Se il conoscere è la unità - quella tale unità già spiegata innanzi - del senso e dell'intelletto, spiegare il conoscere è spiegare questa unità: è far vedere come senso e intelletto fanno uno, cioè il conoscere: il senso come senso, come puro senso, e l'intelletto come intelletto, come puro intelletto: cioè intuizione pura, concetto puro. (Prima di Kant non si pensava alla intuizione pura, e nè meno al concetto puro nel vero senso. - Gran merito di Kant è la scoperta del puro, specialmente della intuizione pura. Ora la intuizione pura è il tempo, e quindi lo spazio; il concetto puro è la categoria. Quindi Estetica e Logica trascendentali, pure. Adunque il problema è: Come è possibile l'unità del tempo e della categoria (della intuizione pura e del concetto puro)?
      Tale è il significato della quistione: Come è possibile il giudizio sintetico a priori? È lo stesso che domandare: come è possibile il conoscere? Cioè: come è possibile quella unità sintetica originaria? L'Unità come Sviluppo?
      Infatti, non è già che senso ed intelletto siano dati così come opposti, come l'uno la negazione dell'altro, e si tratti di unificarli; nè che sia data la Unità, e si tratti semplicemente di trarre gli opposti.


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La filosofia italiana nelle sue relazioni con la filosofia europea
di Bertrando Spaventa
Editore Laterza Bari
1908 pagine 286

   





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