Pagina (254/286)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      A che il pensiero italiano? La verità - direbbe Bruno - è sopra il nostro orizzonte? Questa è la mia fenomenologia - per questa volta, per quest'anno. Questo lo dico a te; non l'ho detto così a loro.
      Dunque, io fo una breve storia del nostro pensiero dal Risorgimento sino al nostro tempo: le principali figure. So dove vado a finire, e lo sai anche tu. Ma ora lo so meglio e lo vedo meglio. P. e., su Bruno ho fatto altro di più. - Il sunto delle lezioni lo scrivo; e forse forse lo stamperò. Adunque, gran concorso. Ma non tutti coloro che vengono, vengono per amore e buona volontà. Di ciò mi accorsi sin da' primi giorni. So che i giobertiani, - non saprei come chiamarli, - i giobertiani fossili, cetacei, antidiluviani, asfissiati.... l'hanno con me tremendamente. M'asfissierebbero, se potessero. Hanno tutta la virtù de' settarii: l'intolleranza. Dicono che io guasto Gioberti. - E se lo guastassero loro? Può essere l'uno e l'altro caso. Dunque, si vegga. - No: chiudiamo gli occhi, e non ci si veda affatto. Vogliono ripetere la storia di Aristotile tanto tempo fa. Ma Aristotile era Aristotile, e quel tempo era quel tempo. - Adunque, i giobertiani mandavano uno de' loro, un professore; il quale nella seconda lezione m'interrogò su non so che cosa, che aveva a fare colla lezione come il coro col paternostro. - Qual è il vostro punto di partenza? - Lo saprà, quando deve saperlo. - Ma desidero di saperlo ora. - Ero per dirgli: Il mio punto di partenza è: "Porto di Napoli, 26 ottobre 1849". Gli dissi invece: Abbia pazienza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La filosofia italiana nelle sue relazioni con la filosofia europea
di Bertrando Spaventa
Editore Laterza Bari
1908 pagine 286

   





Bruno Risorgimento Bruno Gioberti Aristotile Aristotile Aristotile Napoli Abbia