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      E sento un peso nell'animo or ch'io devo scrivere che, quando ultimamente ripassai per Calais chiesi che n'era del padre Lorenzo, ed udii come egli da tre mesi era morto e seppellito, non già nel suo convento, ma, secondo la sua volontà, in un piccolo camposanto de' frati, sei miglia fuor di città. Né io mi poteva acquetare se non vedeva dove l'aveano deposto. E là, pigliandomi in mano la sua scatoletta di corno, e guardandola, e sedendo sulla sua fossa, e sradicandovi dal colmo parecchie ortiche che non avevano a che allignare lassú - tutto questo mi ripercosse sí fieramente gli affetti, ch'io prorompeva in dirottissime lacrime... Ma io sono debole quanto una femmina! e prego voi tutti di non sogghignarne; commiseratemi.
     
     
      XIII
     
      L'USCIO DELLA RIMESSA
     
      CALAIS
     
      Intanto io non aveva lasciata mai la mano della mia dama; e sarei stato incivile s'io l'avessi, dopo tanto ch'io la teneva, lasciata innanzi di accostarla a' miei labbri; e la baciai; e il sangue, e gli spiriti, che avevano poc'anzi mutato corso, si riaffollavano sulle guance di quel l'afflitta.
      Or avvenne che i due viaggiatori, i quali mi aveano parlato nel cortile, passarono nel frangente di quella crisi, ed osservando la nostra dimestichezza, s'avvisarono naturalmente che noi fossimo marito e moglie almeno; però soprastando su l'uscio della rimessa l'un d'essi, ed era il viaggiatore curioso, c'interrogò:
      - E domattina partirete voi per Parigi?
      - Posso rispondere per me solo - diss'io: e la signora soggiunse che andava a Amiens.
      - Vi abbiamo desinato jeri - disse il semplice viaggiatore.


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Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia
Yorick (Lorenzo Sterne)
di
pagine 163

   





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