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      Consisteva in una cascinetta attorniata da forse sette pertiche a vigna e d'altrettante di campi a biade. Avea prossimo dall'un de' lati un orto di poco piú d'una pertica, provveduto di quanto mai l'abbondanza può consolare la mensa d'un contadino francese. Prosperava dall'altro lato una selvetta liberale di ombre al riposo e di legna al focolare.
      Il giorno nell'ora in ch'io giunsi godeva degli ultimi raggi del sole, onde lasciai che il postiglione provvedesse a' suoi casi, e a dirittura m'inoltrai nella casa.
      E vidi la famiglia d'un uomo attempato con la sua donna, e cinque o sei figliuoli, e generi con le loro spose, e la loro gaia e innocente figliuolanza.
      E facevano tutti corona a una minestra di lenti: e un largo pane di fromento stava nel mezzo del desco: e i fiaschi di vino che v'erano da ogni lato prometteano di rallegrare ad ogni pausa la cena: era insomma un convito d'amore.
      S'alzò il vecchio; e con riverente cordialità m'accoglieva, e pregavami ch'io sedessi a desco con loro - il mio cuore, al primo entrar nella stanza, vi s'era già seduto da sé - mi vi posi come figliuolo di casa; e, per assumerne quanto piú presto io potevo il carattere, richiesi il vecchio del suo coltello, e mi tagliai una fetta di quel pane; e allor tutti gli occhi mi significarono il ben venuto; ed all'oneste accoglienze di quegli sguardi erano misti i ringraziamenti del non averne io dubitato.
      Fu egli questo? - o Natura! dimmelo tu - o fu egli alcun altro il motivo che mi condiva sí saporitamente quel pane? o per quale incantesimo ogni sorso del vino ch'io attingeva da quel loro fiasco m'imbalsamava di tal voluttà che io la sento fino a quest'oggi sul mio palato?


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Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia
Yorick (Lorenzo Sterne)
di
pagine 163

   





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