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      E tutto ciò ha da avverarsi! —
      Giorgio, intelligente com’era ed istruito da sua madre nelle cose di religione, vedendosi oggetto dell’ammirazione generale, aggiungeva spiegazioni di sua testa con una serietà da uomo attempato. I giovani lo ascoltavano ammirando, i vecchi lo benedicevano; tutti concordavano nel dire che un ministro non avrebbe potuto parlar meglio.
      Lo zio Tom era considerato dai negri dei dintorni come un oracolo in materia religiosa. Dotato di un animo in cui prevaleva il senso morale, e più istruito e di più sano criterio dei suoi compagni, s’era acquistato il loro rispetto, ed esercitava in mezzo ad essi una specie di apostolato. Le sue esortazioni, ingenue e commoventi, avrebbero convinto persone più cólte che egli non fosse. Ma nulla potrebbe dare un’idea della semplicità e della serietà infantili delle sue preci. Le parole della Sacra Scrittura si frammischiavano così naturalmente alle sue, che parevano fluirgli dal cuore, ed eccitava in sommo grado la devozione di chi lo ascoltava.
      Mentre queste cose avvenivano dentro la capanna dello zio Tom, un’altra scena di genere ben diverso succedeva nella casa del padrone.
      Il signor Shelby ed il mercante di schiavi erano di nuovo nella sala da pranzo, vicini ad una tavola piena di carte. Dopo aver contato vari biglietti di banca, il signor Shelby li consegnò al mercante.
      — Va bene! — disse questi, contati che li ebbe a sua volta. — Adesso, qua, la vostra firma. —
      Shelby prestamente sottoscrisse i contratti di vendita come chi si affretta a conchiudere un affare che gli dispiace, e li mandò a raggiungere i biglietti di banca.


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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