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      Credete che Marks ed io ci metteremmo a correre sulle tracce di schiavi fuggiti, per empir la vostra tasca e lasciar vuota la nostra? No, mille volte no. Noi avremo la giovane tutta per noi, e contentatevi; diversamente avremo anche il fanciullo con essa. Chi potrebbe impedircelo? Non ci avete forse insegnato come si deve fare? Noi siamo liberi al pari di voi, credo! Se voi, oppure Shelby, vorrete intentarci un processo, padronissimi; voi sarete, ve lo dico io, i benvenuti; là vi aspetto!
      — Sì, sì, come v’aggrada meglio: — disse Haley impaurito — sia come avete detto: voi mi avete sempre mantenuto la parola in tutti i nostri affari; io faccio assegnamento su voi.
      — Lo sapete, Haley, io non voglio imitarvi nelle vostre smancerie, ma non vo’ mentire nei miei conti, neppur col diavolo. Quel che dico, lo fo; sì, lo fo: lo sapete, Haley, non è vero?
      — Sì, sì, lo so, Tom, — rispose Haley — e se volete promettermi di depositare il fanciullo tra una settimana, in un luogo qualunque, non domando di più.
      — Ma non è così ch’io l’intendo! — soggiunse Tom Loker. — Oh, ci corre assai assai! Io non ho mai conchiuso affari per niente. Vi ho forse mai dato l’esempio di lasciarmi sfuggire l’anguilla una volta che io l’abbia presa? Voi mi darete subito cinquanta dollari, né più né meno; se no, rinunziate pure al piccino.
      — Come! — fece Haley. — Quando voi avete tra le mani un affare che può fruttarvi un guadagno di mille o milleseicento dollari? In fede mia, Tom, non siete ragionevole!
      — Sì, davvero!


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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