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      — Essi pretenderanno troppo, — disse Loker.
      — Aggiustrei io la faccenda; essi sono principianti negli affari, e si adatteranno a lavorare a un prezzo discreto, — disse Marks, continuando a leggere. — Ecco tre casi facili, poiché non c’è che da tirar su loro, o da giurare che sono stati uccisi; non possono dunque esigere gran cosa per questi. In quanto agli altri, — soggiunse ripiegando il foglio — potranno aspettare un altro poco. Quindi non ne parliamo, per ora. A noi, adesso, signor Haley: intendiamoci bene. Vedeste quella vostra donna nell’istante che toccò la riva?
      — Sì, certo, e chiaramente come vedo qui voi.
      — E un uomo l’aiutò a salir sulla sponda? — disse Loker.
      — Per certissimo.
      — Sembra molto probabile — soggiunse Marks — che essa abbia trovato asilo in qualche luogo. Ma dove? Ecco la gran questione. Tom, che ne dici?
      — Bisogna che noi passiamo stasera il fiume ad ogni costo.
      — Ma non c’è alcun battello, — ripigliò Marks — ed i ghiacci rendono il passaggio molto pericoloso.
      — Non so niente, io: ma certo è che bisogna andare, — disse Loker risolutamente.
      — Eh, — brontolò Marks con aria dubbiosa — e poi!... Per verità, — disse accostandosi alla finestra — è buio come nella tana del lupo.
      — Ho capito, Marks: voi avete un po’ di paura nelle ossa; ma non so che farci; bisogna andare. Voi preferireste forse di riposarvi un giorno o due, fino a che la donna sia giunta, per la linea sotterranea dei manutengoli, prima di voi a Sandusky o altrove.
      — Oh, no, io non sono per nulla Impaurito!


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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