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      Per esempio, vedete, quando un individuo si risolve ad un partito per un giorno e una notte, e l’indomani si appiglia a un divisamento contrario, si dice, ed è ben naturale che si dica così, ch’egli è poco perseverante. Dammi cotesto pezzo di torta, Andy. Ma addentriamoci nella questione. Spero che lor signori e il bel sesso mi scuseranno se mi servo di un paragone un po’ triviale. Ecco: io mi provo a salire sopra un fienile, e a tale scopo appoggio la scala da una parte; ma essa non vi sta ferma, ed io provo dall’altra parte. Non sono perseverante in tal modo? Sono perseverante a voler montare dal lato dove la scala si regge; capite tutti?
      — Sì, è questa la sola cosa nella quale siete perseverante, Dio lo sa! — borbottò la zia Cloe che cominciava a perdere la pazienza, poiché il tripudio di quella sera si poteva dire che per lei fosse, secondo la similitudine della Scrittura, come aceto sul nitro.
      — Sì, sì davvero! — disse Samuele, alzandosi pieno di cibo e di gloria bastante per venire a una conclusione. — Sì, miei concittadini, e voi tutte, signore dell’altro sesso, io ho dei principii, lo dico e me ne vanto; sono oggetti rari in questi tempi; anzi, in tutti i tempi. Ho dei principii, e sto ad essi attaccato come la gomma. Tutto ciò che credo essere un principio, è da me abbracciato. Nulla m’importerebbe d’essere arso vivo; m’incamminerei direttamente al rogo, in fede mia, e direi: «Vengo a versare fino all’ultima stilla del mio sangue per i miei principii, per la mia patria, per gl’interessi generali della società».


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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