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      Non avrei cuore di donarle ad una madre che fosse lieta e felice, ma le donerò ad una madre più afflitta e più infelice di me, e spero che Dio le accompagnerà della sua benedizione I —
      Esistono a questo mondo anime benedette, le cui pene sono una fonte di gioie per gli altri; esse si consolano della perdita delle loro speranze terrene, spargendo con le loro lacrime un balsamo salutare sulle piaghe degli afflitti.
      Di questo numero era la sensibile donna che, seduta al chiaror della lampada, con gli occhi pieni di lacrime, preparava per la povera fuggitiva queste memorie del figlio estinto.
      La signora Bird schiuse poi l’armadio, ne trasse fuori due o tre vestiti usati, ma ancora in stato di servire, e seduta dinanzi al suo tavolino da lavoro, si mise a farvi le modificazioni occorrenti, come il marito le aveva suggerito, fino a che al vecchio orologio dell’angolo scoccò la mezzanotte e uno strepito di ruote si udì alla porta della casa.
      — Maria, — disse il marito, sopraggiungendo col pastrano sul braccio — fatela alzare; bisogna partire. —
      La signora Bird si affrettò a collocare in una valigetta le varie cose che aveva radunate, e, chiusala a chiave, pregò suo marito di metterla nella carrozza; poi corse a chiamare la straniera.
      Questa, coperta d’un mantelletto, d’un cappello e d’uno scialle che avevano appartenuto alla sua benefattrice, comparve sull’uscio pochi istanti dopo, col suo bimbo tra le braccio. La signora Bird l’accompagnò fino al marciapiede, e il signor Bird la fece entrare precipitosamente in carrozza.


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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