Pagina (142/624)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Mi doleva troppo di partire senza rivedervi. Mi fate più bene di quello che potete immaginarvi! —
      Qui Tom fece un movimento, e lo sguardo di Giorgio venne a cadere sopra i suoi ferri.
      — Che vergogna! — gridò egli sollevando le mani. — Bisogna che io l’ammazzi, quel vecchio imbecille! Sì, bisogna che io l’ammazzi!
      — No, padron Giorgio, non lo farete! E vi prego di non parlar sì ad alta voce. Sarà peggio per me se lo irritate.
      — Bene, tacerò per voi! Pensate un poco se non è una vera vergogna! Nessuno ha cercato di me, stamani, nessuno mi ha fatto dire una parola; e se io non ne sentivo l’annunzio da Tom Lincoln, ignorerei tutto anche adesso. Ho messo a soqquadro tutta la casa.
      — Avete fatto male, padroncino Giorgio.
      — Non potevo fare altrimenti. Vi dico che è una vera infamia! Ora guardate, zio Tom: — soggiunse con accento misterioso e voltando il dorso alla bottega — vi ho portato il mio dollaro.
      — Oh, non posso prenderlo, padron Giorgio, per nulla al mondo i — disse Tom, vivamente commosso.
      — Io però voglio che lo prendiate. Sentite un poco: ho detto alla zia Cloe che era mia intenzione di portarvelo, ed ella mi ha consigliato di forarlo e di passarvi un nastrino perché possiate mettervelo al collo e tenerlo celato; se no, quel sozzo furfante ve lo prenderebbe. Vi dico, Tom, che bisogna ch’io gliela canti come si merita, a costui. Sarà un sollievo per me!
      — No, no, padron Giorgio, non lo fate! Ciò non recherebbe alcun vantaggio, a me.
      — Ebbene, mi freno per amor vostro! — disse Giorgio, appendendo il dollaro al collo di Tom.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





Tom Giorgio Giorgio Tom Lincoln Giorgio Tom Giorgio Tom Cloe Tom Giorgio Giorgio Tom