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      — Compratemi con lui, padrone, per amore del buon Dio! Compratemi! Io morrò se non lo fate!
      — Tu morresti più presto se io ti comprassi... la cosa è chiara, — rispose Haley, e voltò le spalle.
      La vendita della povera vecchia fu fatta.
      L’uomo che un momento prima erasi rivolto ad Haley e che pareva sentire qualche compassione, la comprò per un’inezia. Gli spettatori cominciarono a disperdersi.
      Le vittime della vendita, le quali per molti anni avevano convissuto sotto il medesimo tetto, si raccolsero attorno alla vecchia madre, la cui disperazione lacerava il cuore a vederla.
      — Non si poteva almeno lasciarmene uno? Il padrone mi aveva sempre detto che uno me ne resterebbe; sì, me n’aveva assicurata! — ripeteva di continuo con voce straziante.
      — Fidate in Dio, Agar, — disse tristemente il più attempato dei negri.
      — E qual bene me ne verrà? — rispose ella singhiozzando dirottamente.
      — Mamma, mamma! Non piangere così, — le diceva il giovinetto. — Dicono che ti sia toccato un buon padrone.
      — Che importa a me! Oh, Alberto, tu eri l’ultimo mio figlio! Ah, Signore Iddio, come vivrò lontana da lui?
      — Animo, via, si conduca altrove questa vecchia! — disse Haley duramente. — L’infastidirci a questo modo non giova a nulla. —
      Alcuni degli astanti, parte con la persuasione, parte con la forza, strapparono la povera donna da quei disperati abbracciamenti, e cercarono di consolarla, mentre la conducevano alla carretta del suo nuovo padrone.
      — Andiamo! — disse Haley.
      E raccolte le sue tre compre, pose loro ai polsi le manette, attaccò a ciascuna di esse una lunga catena, e si cacciò innanzi quel gregge umano fino alle carceri.


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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