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      Sopra certi argomenti Saint-Clare, buon figliuolo come pur sembra, è veramente terribile; vi dico il vero, che mi spaventa! Lo credereste? Egli s’è ficcato in capo che, qualunque cosa succeda, nessuno di casa, tranne lui od io, possa battere uno schiavo! Egli è intestato su questa strana risoluzione. E quale n’è la conseguenza? Gli potrebbero passar sul collo, che Saint-Clare non alzerebbe una mano; in quanto a me, vedete bene, mia cara, che sarebbe crudeltà il costringermi a farlo. Ora, come sapete, questi schiavi non sono altro che fanciulloni...
      — Io non so nulla di tutto ciò, e ne ringrazio il Signore, — rispose laconicamente miss Ofelia.
      — Ebbene! Lo imparerete a vostre spese, se restate con noi. Voi ignorate qua! sia l’insolenza, la stupidità, la trascuranza, la irragionevolezza, la fanciullaggine e l’ingratitudine di questo branco di sciagurati! —
      Maria era sostenuta da una forza soprannaturale ogni volta che parlava di quel soggetto; ella spalancava gli occhi, e pareva avesse dimenticato del tutto il suo stato di languore.
      — Voi non conoscete e non potete ancora conoscere quanti fastidi e affanni costoro procurino ad una padrona di casa ad ogni ora e momento; ma è inutile lagnarsene con Saint-Clare. Egli risponde le maggiori stranezze. Dice che noi abbiamo fatto costoro quali sono, e che perciò dobbiamo sopportarli. Dice che i loro difetti provengono da noi, e che sarebbe cosa crudele il punire in essi i propri difetti, e che, al loro posto, noi ci condurremmo com’essi e peggio.


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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