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      Quindi è bene pregare Iddio che non ci lasci tentare.
      — Questo appunto fo io; — disse Finea — ma se la tentazione fosse troppo forte... stiano essi in guardia, ecco!
      — Si vede bene che tu non sei nato quacquero, amico mio!— disse Simeone sorridendo. — L’antica natura non è in te venuta meno. —
      E diceva il vero.
      Finea era stato a lungo un buon abitante dei boschi, un gran cacciatore dai polsi gagliardi, dall’occhio sicuro; ma essendosi invaghito d’una bella quacquera fu mosso, per sposarla, ad entrare nella Società degli Amici.
      Benché egli ne fosse un membro onesto, sobrio ed operoso, né gli si potesse rimproverare alcun fallo, tuttavia quelli fra essi che più aspiravano alla perfezione trovavano che nel complesso egli lasciava molto a desiderare.
      — L’amico Finea vuoi sempre avere i suoi modi particolari; — disse Rachele sorridendo — ma noi tutti sappiamo che alla fin dei conti ha ottimo cuore.
      — Non sarebbe meglio, ora, — disse Giorgio — affrettare la nostra fuga?
      — Io mi sono alzato alle quattro del mattino, e son venuto qui a briglia sciolta. Abbiamo due o tre ore di vantaggio sopra di essi, se pongono tosto ad effetto i loro disegni. Ad ogni modo, sarebbe cosa pericolosissima partire innanzi notte: vi sono, nei villaggi per cui dobbiamo passare, alcuni tristi che non si periterebbero a molestarci se ci vedessero; ma fra due ore credo che potremo avventurarci. Intanto io vo da Michele Cross per dirgli che ci segua col suo cavallo e tenga ben aperti gli occhi sulla strada per avvertirci se vedrà gl’inseguitori.


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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