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      I colpi di frusta e i cattivi trattamenti sono come l’oppio: quanto più diminuisce la sensibilità, tanto più bisogna accrescer la dose. Io me ne avvidi facilmente quando ero possessore di schiavi, e mi appigliai al partito di non cominciare mai, perché non sapevo dove mi sarei fermato. Risolsi di conservare almeno il mio proprio carattere morale. Ne avvenne che i miei servi sono assolutamente come i fanciulli male avvezzi, ma a parer mio, è meglio questo, che se fossimo abbrutiti essi ed io. Voi mi parlaste sovente della nostra responsabilità circa l’educazione dei negri; io bramerei vedervi fare una prova sopra una fanciulla che somiglia a mille altre delle nostre.
      — E il vostro sistema sociale che crea tali fanciulli, — disse Ofelia.
      — Lo so; ma ormai essi sono creati, esistono; che se ne deve fare?
      — Io veramente non posso dire d’esservi grata della prova che mi addossate; ma siccome la prendo per un dovere, così avrò tutta la perseveranza e tenterò di fare il meglio che posso. —
      E miss Ofelia, con un’energia ed uno zelo degni di elogio, attese fin da quel giorno a istruire la sua nuova alunna, e stabilì ore regolari di lavoro per Topsy, mettendosi all’impresa d’insegnarle a leggere e a cucire.
      Topsy fece nella lettura progressi assai rapidi, imparò a sillabare come per incanto, e ben presto fu in grado di leggero correntemente; ma imparare a cucire fu cosa alquanto più difficile. Agile come un gatto, irrequieta quanto una scimmia, detestava l’immobilità nella quale doveva stare cucendo; perciò rompeva gli aghi, li gettava di nascosto dalla finestra o nei crepacci delle pareti; arruffava, spezzava o insudiciava il filo, oppure scaltramente ne buttava lontano da sé un intero gomitolo.


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





Ofelia Ofelia Topsy